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Fornovolasco, piccolo gioiello della Garfagnana tra boschi e torrenti

Fornovolasco, frazione del comune di Vergemoli, in provincia di Lucca, è uno dei piccoli gioielli della Garfagnana. Questa zona della Toscana, resa celebre dai versi di Giovanni Pascoli, costituisce la meta turistica ideale se desiderate trascorrere una giornata all’insegna dell’autentico benessere, riscoprendo il piacere di essere accarezzati dalle fresche brezze montane, respirando aria pura, bevendo acqua limpida, godendo di panorami mozzafiato.
Incantevoli borghi punteggiano il territorio garfagnino, tra i quali Barga e Castelnuovo, sorprendenti tesori naturalistici si nascono nelle sue montagne, come la Grotta del Vento, principale attrazione del Parco Naturale delle Alpi Apuane. Proprio dirigendosi in direzione delle grotte s’incontra il paese di Fornovolasco, che accoglie i visitatori con i suoi caratteristici ponti di pietra.
fornovolasco_claudia bL’abitato è diviso in tre “settori” dalle acque freschissime e trasparenti di tre torrenti che qui s’incontrano confluendo nel più ampio Turrite di Gallicano, affluente di destra del Serchio, che ha origine dalla foce di Petroscíana, fra il monte Forato (m 1223) ed il monte Croce (m 1314). La nascita di Fornovolasco, situato ai piedi del monte Pania Secca, è dovuta alla presenza di ricche miniere di ferro nei dintorni. Il nome stesso del paese deriverebbe dall’unione del termine “Forno”, riferito alle attività fusorie già praticate in epoca medievale, e del nome “Volasco”, forse appartenente al capo di una compagnia di bresciani e bergamaschi, venuti dal nord per estrarre il ferro dalle Apuane. I minatori e fonditori costruirono case nella stretta vallata dando origine al primo centro abitato di Fornovolasco. Il declino della lavorazione del ferro si verificò a partire dai primi decenni del XIX secolo, prima con la decisione del Granduca di Toscana di vietare l’importazione di ferro lavorato nel territorio del Granducato (a quei tempi Fornovalasco faceva parte dei territori toscani sotto la dominazione dei Duchi d’Este), poi con i pesanti dazi imposti dalla Duchessa di Lucca.
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Oggi non si estrae più ferro nella zona, ma si continuano a raccogliere le ottime castagne dei boschi nei dintorni. Tra le attrattive della zona, oltre alle numerose attività sportive che si possono praticare (canoa tra le rapide, trekking, free-climbing, ecc.), vi è infatti la gastronomia. Nei ristoranti della zona si possono gustare ottime specialità garfagnine, a base di farina di farro,  cacciagione, frutti del sottobosco e molto altro ancora!

Testo e foto di Claudia Meini

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