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Frank Lloyd Wright a Fiesole 100 anni dopo

Un anno di eventi per celebrare il centenario della sua permanenza a Fiesole (1910-2010). Dalle colline di Firenze al “colle splendente”. Fiesole, 17 giugno – 30 agosto, 2010.

Convegni, mostre, incontri e pubblicazioni per rendere omaggio a quello che è stato uno dei più illustri architetti della storia e figura centrale della cosiddetta architettura organica.
Per il 2010 il Comune di Fiesole organizza una serie di eventi incentrati sulla figura del maestro statunitense.
Il ricco calendario di iniziative inizia con la prima mostra inaugurata giovedì 17 giugno e resterà aperta fino a fine agosto. L’esposizione si propone di esaminare alcune opere progettate dopo il 1910, di far conoscere disegni e documenti, alcuni per la prima volta esposti in Italia, e di analizzare l’influenza che il soggiorno fiesolano ha prodotto sulle architetture di Wright.
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L’architetto americano trascorse infatti la primavera e l’estate del 1910 dapprima a Firenze poi, poco distante, sulla collina di Fiesole. Wright, allora quarantenne, era giunto in Europa, da Chicago, nel settembre del 1909 ufficialmente per curare una monografia sulla sua già consistente attività promossa dall’editore berlinese Wasmuth.
All’inizio di giugno del 1910 ritorna dall’Europa con la nuova compagna Mamah Bortwick Cheney, andando a vivere a Fiesole.
In un’abitazione-studio con un piano terreno dedicato ai tavoli da disegno e le pareti ricoperte da schizzi e disegni per la monografia Wasmuth e un primo piano per la vita privata che la coppia trascorre con momenti di intensa passione. E’ in questo contesto che nasce l’unico progetto di Wright di quell’anno, una casa-studio per l’Architetto.
Il rapporto architettura-natura percepito e vissuto in innumerevoli passeggiate, “mano nella mano” con Mamah, nel paesaggio toscano, con i suoi antichi e funzionali edifici rurali, più ancora di quelli cittadini, nutrono l’organicismo wrightiano, “La casa deve essere “della” collina, appartenerle” dirà a proposito di Taliesin, letteralmente colle splendente in gaelico.
Del suo soggiorno fiesolano Wright ricorda:
Passeggiavamo assieme, la mano nella mano, lungo la strada che sale da Firenze all’antica cittadina, circondati lungo tutto il tragitto, alla luce del giorno, dalla vista e dal profumo delle rose. Percorrevamo sotto braccio la stessa antica strada, di notte, ascoltando l’usignolo nelle ombre fitte del bosco illuminato di luna, facendo del nostro meglio per udire il canto nel colmo della vita. Innumerevoli pellegrinaggi compimmo per raggiungere la piccola porta massiccia incassata nel muro compatto imbiancato a calce, e la più grande porta verde che si apriva sull’angusta via Verdi. Entrati, dopo aver chiuso la porta medievale sul mondo esterno, trovavamo il fuoco acceso sulla piccola griglia. Ester, in grembiule bianco, sorridente, impaziente di stupire la signora e il signore con l’incomparabile pranzetto: l’oca arrosto, perfetta, il vino dolce, la crème-caramel… superiori, ricordo, a tutte le oche arrosto, e i vini. e le crèmes-caramel mai serviti.
Oppure, passeggiavamo nel parco cintato da alte mura, intorno alla villa, nel sole fiorentino, o nel giardinetto accanto alla fontana, nascosta da masse di gialle rose rampicanti. E vi furono lunghe escursioni per i sentieri di quelle dolci colline, più in alto, fra i papaveri che ammantavano i campi, verso Vallombrosa.
E laggiù la cascata, che ritrovava, e smarriva la propria voce nei silenzi profondi di quella famosa pineta. Aspirando nel profondo dei polmoni il profumo dei grandi pini… Stanchi, dormivamo nella piccola solitaria locanda delle alture.
E poi ancora il ritorno, la mano nella mano, per chilometri nel sole ardente, nella polvere fitta dell’antica serpeggiante strada: un’antica strada italiana, lungo il torrente. Quanto antica! Quanto pienamente romana!
(F.Ll. Wright, op. cit.).
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La mostra raccoglierà, fra gli altri, i disegni che Wright realizzò durante il suo soggiorno fiesolano – ospite del villino Belvedere in via Verdi – per un’abitazione, sempre in Fiesole, però mai costruita.
I progetti esposti, attualmente conservati alla Frank Lloyd Wright Foundation di Scottsdale (Arizona) e alla University of Utah Library, vengono eccezionalmente mostrati a Fiesole insieme ad alcuni disegni della villa di Taliesin, residenza definitiva dell’architetto statunitense e attualmente sede della Frank Lloyd Wright Foundation.
Infatti, proprio prendendo spunto dalla configurazione planimetrica del villino Belvedere, Wright progettò e realizzò la residenza di Taliesin. L’edificio sorge, appunto, in posizione collinare dominante, dove l’architettura si adatta alla conformazione del terreno e viceversa.

Ad omaggiare i cento anni dalla permanenza dell’illustre architetto a Fiesole anche la pubblicazione di un catalogo, edito da Giunti. Si tratta di un libro dedicato al progetto che Wright elaborò durante il suo soggiorno fiesolano e ai riflessi di questa esperienza sulla sua opera successiva.

Un secondo volume, invece, è dedicato al viaggio che Wright compì nel 1951 e al segno dell’organicismo nell’architettura in Toscana: da Bruno Zevi a Pagnini, passando per Michelucci e la mostra che si tenne a Palazzo Strozzi nel 1951.

Museo Archeologico di Fiesole
Sala Costantini, via Portigiani, 9 – Fiesole
17 giugno – 30 agosto
orario 10-19 aperto tutti i giorni
Ingresso: interi 5 euro – ridotti 3 euro

Per Informazioni:
call center comunale 055055;
tel. 055.5961293;
infomusei@comune.fiesole.fi.it

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