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I Quattro Mori. Il monumento di Livorno, tra leggenda e curiosità

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I Quattro Mori. Il monumento di Livorno, tra leggenda e curiosità

I Quattro Mori. Il monumento di Livorno, tra leggenda e curiosità.

Il monumento dei Quattro Mori, collocato all’ingresso della città, è uno tra i più noti di Livorno.
Per molto tempo, nell’immaginario comune ha raffigurato l’emblema della città.
La sua storia cela molte sorprese: per prima cosa va detto che questo monumento viene più giustamente chiamato “monumento a Ferdinando I” anche se in città tutti lo chiamano semplicemente “i quattro mori”. Deve il suo nome alle quattro realistiche e vigorose figure in bronzo di barbareschi incatenati al piedistallo.
È composto dalla statua di Ferdinando I de’ Medici e da quattro statue di bronzo che raffigurano dei pirati in catene.
Ferdinando I è raffigurato su uno zoccolo con l’uniforme di Gran Maestro dei Cavalieri di Santo Stefano. Ai suoi piedi vi sono le quattro statue in bronzo che rappresentano quattro prigionieri incatenati straziati, in evidente contrasto con l’atteggiamento superbo del granduca.
I Mori sono scolpiti rendendo volontariamente la naturalezza realistica delle loro forme: la plasticità e la perfezione anatomica li rendono particolarmente attraenti.
Il monumento è situato in piazza Micheli, ove sorgeva la porta Colonnella, affacciato sulla Vecchia Darsena oltre la quale si estende il nuovo Porto Mediceo. L’opera fu commissionata dal Granduca Ferdinando in persona. Dopo la sua morte, nel 1609, lìopera fu completata grazie al figlio Cosimo II.
In un primo momento il monumento aveva l’intento di celebrare le gesta dei Cavalieri di Santo Stefano fondati 1561 da Cosimo I per combattere i pirati che infestavano il Tirreno. La statua del granduca in marmo di Carrara è opera dello scultore Giovanni Bandini e fu scolpita tra 1595 e il 1599 e giunse per mare a Livorno nel 1601. I quattro possenti bronzi incatenati aggiunti in un secondo tempo, per opera di Pietro Tacca, furono fusi a Firenze nell’officina di Borgo Pinti, e trasportati in città via Arno e aggiunti al basamento tra il1623 e il 1626.
Il Tacca, accontentatosi di forgiare solo i “quattro mori”, anziché di progettare l’intero monumento in onore della religione dei Cavalieri di Santo Stefano, riprese il motivo del monumento a Enrico IV a Parigi (poi distrutto durante la Rivoluzione) a cui stava lavorando come assistente del Giambologna. Si narra che lo scultore si recò di persona alle prigioni di Livorno per gli studi anatomici sui corpi degli schiavi. Si dice che il primo dei “Mori” a sinistra sia Morgiano, un prigioniero che Pietro Tacca conobbe e ritrasse nel “bagno” livornese.
I Quattro Mori. Il monumento di Livorno
Ma i mori del Tacca si sono presi la rivincita sulla storia, poiché da secoli sono i veri protagonisti del monumento simbolo di Livorno. In effetti questi bronzi, realistici, naturali nelle forme, nella plasticità, nella empirica torsione dei corpi, e nella perfezione anatomica del tormento sono sicuramente molto suggestivi. Alla fine del XVIII sec. il generale Miollis, al comando dei soldati napoleonici a Livorno, additò il monumento come un insulto all’umanità e indicò la sostituzione della statua di Ferdinando con quella della libertà che soggioga i quattro vizi. Per qualche mese la scultura fu tolta dal suo piedistallo, ma poi fu di nuovo risistemata al suo posto in seguito alla ritirata dei Francesi, il 23 luglio 1799.
Purtroppo la statua fu saccheggiata di alcuni ornamenti in bronzo quali un turbante, un arco, turcasso e scimitarra, fusi nel 1622 da Taddeo di Michele su disegno del maestro Pietro Tacca, e collocati sullo zoccolo. Nel 1888, poi, il monumento fu dislocato di circa 20 metri verso terra fino alla posizione attuale e in quell’occasione ne fu accresciuta la base ed aumentato il perimetro dei cancelli.
Una curiosità o leggenda che ricopre il monumento ai Quattro Mori di Livorno è la credenza popolare che qualcuno avrà anche avuto modo di accertare di persona in piazza Micheli. Capita spesso di vedere persone spostarsi in vari angoli della piazza a indagare le statue in cerca di un punto di vista peculiare, dal quale si possono vedere contemporaneamente i 4 nasi dei mori. Questo punto esiste, lo confermiamo e se passate da Livorno, vi invitiamo a controllare di persona!

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