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L’antica Via del sale di Volterra

Una delle principali risorse della città di Volterra sin dall’epoca etrusca fu il sale, ricavato dai cosiddetti “lagoni”, le sorgenti salate che si concentravano nei bacini e nei laghi naturali presenti nella zona. Il sale è sempre stato un elemento fondamentale nell’alimentazione sia per la preparazione che per la conservazione dei cibi, soprattutto in periodo preindustriale. Unito ai minerali raccolti nei giacimenti delle colline volterrane, argento, zinco, piombo e rame, il cloruro di sodio contribuì alla grande ascesa di Velathri (Volterra).

Con tale nome era conosciuta la Volterra etrusco-romana. La ricca città, oggi facente parte della provincia di Pisa, durante il Medioevo divenne oggetto di contesa dei grandi Comuni confinanti, Siena e Firenze, che tentarono più volte di impadronirsene. Prima nel 1361 e poi nel 1472 fu Firenze ad avere la meglio, riuscendo infine a sottomettere Volterra. Le risorse minerarie furono così indirizzate lungo la strada che da Firenze conduce a Colle Val d’Elsa e da qui a Volterra, la cosiddetta Via del sale, una delle vie più importanti di tutto il Granducato di Toscana. Nel corso del Settecento fu costruito, per volere dei Granduchi, un grande stabilimento per la produzione del sale nella zona dove oggi sorge il centro abitato di Saline.
cartina volterra
Le strade sulle quali avveniva il trasporto del sale, principalmente mediante i muli, erano collegate alla principale Via Francigena. Il Comune di Volterra, in collaborazione con l’associazione Toscana delle Vie Francigene, si sta impegnando da alcuni anni nell’opera di recupero di questi antichi percorsi per renderli fruibili al pubblico come greenways ed ippovie. Nel maggio 2010 è stata riaperta l’antica via del sale che conduce da Volterra a San Gimignano. Alcune associazioni che si occupano di trekking organizzano periodicamente escursioni nel verde che consentono di ripercorrere le antiche strade medievali.

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