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“Lo gradireste un goccio di Vinsanto?”

Torna, nella sua sesta edizione, la manifestazione dedicata al celebre prodotto della vite a Montefollonico di Torrita di Siena
La culla dell’ambrato vino liquoroso è un minuscolo borgo, arroccato su un colle, in posizione solitaria, tenacemente raccolto attorno alle mura di cotto medievale. Questo è il dipinto di Montefollonico di Torrita di Siena, il Borgo del Vin Santo, dove è ancora abituale sentire risuonare un invito intramontabile “Lo gradireste un goccio di vin santo?”. Un “goccio” soltanto, perché la produzione è limitata, a tutto vantaggio della qualità: servono anni perché le uve, messe ad appassire per un paio di mesi su stuoini, e poi pigiate fino a ottenere un mosto dalla concentrazione zuccherina più alta del normale, fermentino e invecchino nei caratelli, le piccole botti che i produttori toscani si tramandano di generazione in generazione, regalando al vino il tipico aroma.

Il Vin Santo è l’offerta per gli ospiti, un vino dolce da meditazione, ottimo da solo, ma che si sposa benissimo con i sapori decisi, di contrasto, come il pecorino di Pienza o il patè di selvaggina e che, per tradizione, si sposa con i cantuccini. Una tradizione antica ancora viva e pulsante, celebrata ogni anno proprio con una kermesse dal nome evocativo ” Lo gradireste un goccio di Vin Santo?”

Quest’anno è la sesta edizione, con un programma fitto di degustazioni, spettacoli musicali, convegni, mostre fotografiche. Quest’anno l’ospite d’onore è il Porto, il vino liquoroso del Portogallo, con la sua cultura: una serata dedicata al “fado” (il canto popolare portoghese) e degustazioni di cioccolateria in abbinamento a Vin Santo e Vino Porto.

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