Cerca
Close this search box.
piscina orrido di botri

Contatti:

Condividi:

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Pinterest

Seguici:

piscina orrido di botri

Orrido di Botri. Canyon in Toscana. Monumento della natura.

orrido di botriL’Orrido di Botri è una spettacolare e aspra gola calcarea scavata nel tempo dal defluire delle acque dei torrenti Mariana e Ribellino, che si congiungono poi formando il torrente Rio Pelago. Si presenta con ripide pareti scanalate in profondità dalle fredde acque di questo fiumiciattolo; la si immette in un paesaggio appenninico caratterizzato da territori rupestri ed larghe faggete, regnato dalle sommità del monte Rondinaio e delle Tre Potenze che sfiorano i 2.000 metri di altezza.
Apparirà ai vostro occhi come un vero e proprio canyon carsico, uno dei più profondi d’Italia, una valle stretta ed incamerata, creata grazie all’azione erosiva delle acque sulle rocce calcaree dell’Appennino. Il torrente si penetra fra alte pareti rocciose, formando un paesaggio naturale di rara suggestione e di considerevole interesse geologico e naturalistico.
cascata orrido di botri
L’istituzione nel 1971 delle riserva naturale Orrido di Botri e Balzonero ha permesso il mantenimento di questo peculiare sito, dove flora e fauna trovano un habitat ideale, integro e protetto.
La flora è particolarmente ricca ed intrigante: si possono infatti osservare numerose specie botaniche altrove rare, come la particolare pinguicola (Pinguicola vulgaris), pianta insettivora, dai fiori viola e foglie viscose che imprigionano e si nutrono di piccoli insetti.
Grazie alla sua integrità, il territorio dell’Orrido di Botri è anche ambiente ottimale per numerose specie animali, prima fra tutte l’aquila reale, che qui ancora nidifica, oltre a moltissime altre specie di rapaci. Ma anche lupi, caprioli, lepri, scoiattoli, marmotte, si segnala anche un piccolo gruppo di capre rinselvatichite di circa 20 esemplari, il cui numero si mantiene stabile nel tempo. Tra gli anfibi, significativa è la presenza della Rana temporaria, del Geotritone italicus (tipico dell’Appennino centrale ) e della Salamandra pezzata.
scorcio orrido di botri
Durante il periodo estivo, quando la portata delle acque è minore e la temperatura un po’ più mite, è possibile risalirne il tratto finale, da Ponte a Gaio fino alla Piscina.
Al suo interno la vegetazione è ripartita secondo una stratificazione verticale, con gli strati più bagnati e freddi alla base dove prevalgono i muschi e le felci, sostituiti mano a mano che si sale verso l’alto dai livelli più tiepidi, dove si vedono piante di aquilegia e silene in mezzo ad larghe faggete.
Verde vallata che separa le Alpi Apuane dall’Appennino. Sulla cima di uno sperone roccioso s’impenna Montefegatesi, il cui nome deriva dalla esistenza di argille color fegato. Strette e scoscese vie di pietra, case rurali edificate a ridosso delle mura antiche, sottopassaggi e scalinate. Costruzioni una sull’altra, terrazze e balconi nel vuoto. La chiesa del Cinquecento, loggie e campanili accarezzati dal vento. Qui stazionò Dante Alighieri, nel suo prolungato peregrinare durante l’esilio. E qui, trasse lo spunto per dare origine all’entrata dell’Inferno e le grotte del Purgatorio. Là dove un tempo si ergeva la Rocca, nel punto sovrastante il borgo c’è la scultura a lui rivolta. A questo punto sono pochi gli anziani che possono decantare a mente tutta la Divina Commedia. Ma questo è sempre stato località di leggende come quella del “foionco” vampiro del pollaio, piccola puzzola che scuoteva i sogni di bimbi cattivi: sempre attenti per sventare l’arcano mistero. E la prova era nell’aia, il Cimitero delle galline. Anche nella zona dell’Orrido di Botri, si narra sia tornato il lupo. C’è chi l’ha visto allo scendere del sole, chi l’ha sentito ululare nel vento. Rimbomba nello strapiombo fino alle segrete tane. Poi si dissolve lassù dove l’aquila si libera leggera, sui pendici delle rocce.

Lo spettacolo è eccitante. Si balza di ciottolo in pietra. Di roccia in sasso mentre la fresca acqua che scorre nella gola è chiara e limpida. Nell’antro del canyon è impossibile non bagnarsi. Un miracolo dell’acqua che col suo apatico e secolare fluire ha creato un opera scultorea naturale.
Al passaggio delle Guadine le fiancate dell’orrido si avvicinano, quasi si sfiorano, il torrente si raggiunge quasi un metro di larghezza e il cielo si allontana a un centinaia di metri. Da qui, l’acqua arriva già alla vita, tutto stupisce. Svolte secche e stringenti si schiudono in piccoli spazi, poi il Solco Grande si prolunga tra pareti a scoscendimento.
natura orrido di botri
Le cascatelle, l’eco che riecheggia, l’acqua vaporizzata che offusca la vista, muschi attaccati alla roccia, insediamenti di felci e arbusti di salice.
Trasalimenti nel guardare in alto il bordo inavvicinabile dell’Orrido.
Cascate, fiancate color smeraldo. La terra ti restringe e t’abbraccia nella fragranza di muschio.
La Riserva è raggiungibile da Lucca con la Statale n. 12 del Brennero fino a Fornoli, nei pressi di Bagni di Lucca; si gira verso Tereglio, imboccando la Provinciale n. 56, e seguendo le indicazioni per Ponte a Gaio-Orrido di Botri.
Le visite partono da Ponte a Gaio, unico accesso alla gola, dove si trova il centro accoglienza del Corpo forestale dello Stato e la biglietteria. Si entra nell’Orrido risalendo il letto del torrente: il percorso massimo consentito arriva al punto denominato Piscina percorribile in circa 4 ore a/r. È possibile usufruire su prenotazione del servizio di guida per gruppi di almeno 8 persone.
Per informazioni sulle modalità di visita rivolgersi all’Ufficio territoriale per la biodiversità di Lucca o direttamente al Centro accoglienza del CFS di Ponte a Gaio Tel/fax 0583/800020 (da giugno a settembre)

Percorso da Ponte a Gaio alla Piscina
1. GUADINA
30 min. da Ponte a Gaio Primo restringimento dell’alveo; tratto di circa 80 mt.
2. PRIGIONI 45 min. da Ponte a Gaio
Secondo restringimento dell’alveo; tratto di circa 500 mt da percorrere tutto dentro l’acqua. Alla fine delle Prigioni inizia il cosiddetto Solco Grande.
3. SALTO DEI BECCHI 80 min da Ponte a Gaio
Piattaforma calcarea nei pressi della quale si riscontrano le prime “marmitte” formate da fenomeni erosivi intensi. Da questo punto il percorso diventa ancora più impegnativo e si consiglia solo ad escursionisti esperti, in alcuni tratti seguire e servirsi delle corde fisse.
4. PISCINA 120 min da Ponte a Gaio
Termine del percorso autorizzato. Da qui inizia il percorso di tipo alpinistico da percorrere solo con specifiche autorizzazioni.

Durante il vostro soggiorno, concedetevi una visita a Montefegatesi, suggestivo borgo medievale che ispirò Dante Alighieri nella stesura della Divina Commedia.

Oppure potete concedervi una sosta rilassante ai Bagni di Lucca, per un weekend di totale benessere e relax.

Lascia un commento