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Pasqua 2011 a Firenze. Antica tradizione dello Scoppio del Carro

Tra le tradizioni pasquali in Toscana una delle più singolari e caratteristiche è quella dello “Scoppio del Carro” in Piazza del Duomo a Firenze, durante la mattina della Domenica di Pasqua. Quest’anno l’appuntamento con la famosa cerimonia folkloristica è alle ore 10,00 del 24 aprile 2011. Oltre 100 figuranti, tra musici, sbandieratori, dame e cavalieri, scortano il “carro di fuoco” o “Brindellone”, trasportato da due buoi bianchi adornati di fiori primaverili, lungo le vie del centro fino ad arrivare in mezzo al Battistero e alla Cattedrale.
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Il corteo è preceduto dal gonfalone con il giglio fiorentino e dalla bandiera della famiglia dei Pazzi, coloro ai quali era affidato il privilegio di preparare il carro durante il Sabato Santo. Secondo la tradizione, Pazzino de’ Pazzi fu il primo a salire sulle mura di Gerusalemme, quando fu espugnata dai crociati nel lontano 1099. Sulle mura egli pose il vessillo bianco con la croce rossa in segno di vittoria sugli infedeli, per questo avrebbe ricevuto in dono da Goffredo di Buglione tre schegge del Santo Sepolcro (oggi conservate nella Chiesa di Santi Apostoli). Dopo il ritorno di Pazzino a Firenze, dove fu accolto con molti onori, i giovani fiorentini presero l’usanza di riunirsi in Cattedrale nel giorno del Sabato Santo per accendere le “fecelline” (piccole torce) al fuoco santo, sprigionato dallo sfregamento delle schegge del Santo Sepolcro, per portarlo in processione e distribuirlo ai cittadini come segno di purificazione.
Con il passare del tempo la festa divenne sempre più ricca ed i fiorentini iniziarono a trasportare il fuoco santo con un carro su cui ardevano i carboni infuocati collocati su un tripode. Probabilmente alla fine del Trecento i carboni furono sostituiti con i fuochi d’artificio, che ancora oggi vengono accesi in Piazza del Duomo. La famiglia dei Pazzi ebbe per molto tempo il privilegio di organizzare il carro. Dopo la Congiura dei Pazzi e la cacciata della famiglia dalla città (1478) anche la tradizione dello “Scoppio del Carro” fu bandita. Per volere dei fiorentini, però, la Signoria fu costretta ad ordinare ai Consoli dell’Arte Maggiore di Calimala, amministratori del Battistero di San Giovanni, di provvedere alla preparazione della festa. Nel 1494 con la cacciata dei Medici furono restituiti alla famiglia de’ Pazzi gli antichi diritti e privilegi, compreso quello dell’organizzazione del carro di Pasqua.

Costruirono un carro “trionfale” a tre ripiani, che da secoli, se pur più volte restaurato (anche dopo l’alluvione dell’Arno del 1966), è ancora ben conservato. I fuochi del carro sono incendiati da una “colombina”, un razzo a forma di colomba con il ramoscello di olivo nel becco. Spetta all’Arcivescovo di Firenze accendere la miccia della colomba, che viene fatta correre lungo un filo di ferro, teso da una colonna di legno posta all’interno del Duomo fino al “Brindellone” in piazza per andare ad innescare i fuochi ed i mortaretti.

Se la colombina, dopo aver acceso il carro, torna indietro fino all’Altare Maggiore, senza intoppi, si preannuncia un anno fortunato per la città. Prima dello scoppio del Carro sono sorteggiati con caratteristiche uova colorate gli accoppiamenti per il torneo del calcio storico fiorentino,al quale parteciparono anticamente giocatori come Lorenzo e Cosimo dei Medici. Con lo “Scoppio del Carro” il fuoco benedetto è simbolicamente distribuito a tutta la città di Firenze, con l’augurio di una felice Pasqua.

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