Ogni anno la sera del 24 novembre sulla vetta di Poggio alle Forche, che domina il paese di Santa Caterina, nel comune di Roccalbegna (GR), si rinnova l’antico rituale della Focarazza, al quale segue il palio della contesa dello Stollo da parte delle contrade paesane. Il giorno seguente si celebra infatti la festa patronale di Santa Caterina delle Ruote o d’Alessandria, in onore della quale fu eretta dai rocchigiani una Cappella, dopo la vittoria riportata proprio il 25 novembre 1555 contro i soldati francesi inviati dalla Repubblica Senese.
Il rito è uno dei più antichi della zona del Monte Amiata ed è legato alla storia della martire vissuta nel 300 d.C. ad Alessandria d’Egitto e contraria ai sacrifici animali in onore degli dei. Il Governatore d’Egitto costrinse Caterina a partecipare ad un banchetto sacrificale, ma ella oppose resistenza, perciò fu condotta dai Retori. Questi non solo non riuscirono a convertire la santa al politeismo, ma furono loro stessi convertiti al Cristianesimo. Caterina fu condannata alla ruota dentata, ma questa si ruppe, poi al rogo, ma ella sopravvisse; infine fu decapitata.
Lo stollo rappresenta dunque il corpo di Santa Caterina ed è simbolo di fertilità e buona fortuna per i rocchigiani che riescono a conquistarlo. La mattina del 24 novembre gli abitanti del paese conficcano un tronco di cerro, lo “stollo”, nel terreno. Nel pomeriggio, dopo la Santa Messa celebrativa, segue la processione nel borgo fino alla collina dove il parroco del paese benedice le fascine di erica e le scope sistemate intorno allo stollo per appiccare il fuoco e dar vita all’antico rito della “focarazza”. Quando il fuoco cala d’intensità, gli uomini delle differenti contrade iniziano ad avvicinarsi sfidando il calore ed i carboni ardenti. Tra grida d’incitamento, strategie e scontri, gli abitanti di Santa Caterina tentano di impadronirsi dello stollo. Il gruppo che riesce a prendere possesso dello stollo ha diritto di innalzarlo nella propria contrada, dando inizio alla festa con vino e prodotti locali insieme a tutti i presenti. Dopo la festa di Santa Caterina lo stollo è diviso tra le famiglie che fanno parte della contrada vincitrice per essere bruciato nel camino. Le ceneri sono sparse nei campi e negli orti per rendere più fertile il terreno e in segno di buon auspicio.