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golfo di baratti

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golfo di baratti

Golfo di Baratti. Costa degli etruschi. Mare, natura e archeologia.

Il delizioso golfo di Baratti è una perla nella costa degli Etruschi, un porto naturale compiuto, una cala di approdo. Ospita il minuscolo abitato con un piccolo molo, la spiaggia renosa e una pinetina. Porto etrusco, poi romano, fu centro importante per il commercio del ferro all’Elba. L’unica città costruita sul mare dagli Etruschi.
Attorno alla rada si sviluppa una spaziosa area archeologica, inserita nel parco archeologico-naturalistico di Baratti-Populonia, straordinaria per le evidenze archeologiche che illustrano le diverse “facies” culturali succedute nella zona dall’età del Ferro (IX-VIII a.c.) all’età romana.

Arrivando da Piombino sulla strada che porta a San Vincenzo, si trova la segnaletica ben riconoscibile e si imbocca la strada per Baratti. Lo spettacolo che vi si presenta, è una pineta, uno vasto prato ed il mare.
Girando sulla prima strada a destra potete trovare un parcheggio e se procedete, sempre su quella strada, troverete un piazzale con parcheggio a pagamento e due ristoranti.
E’ un golfo circolare, a circa dieci chilometri a sud di San Vincenzo. Baratti è la piccola località di ragguaglio, composta da un agglomerato di poche case, qualche bar e la fermata del bus. Diverse sono le soluzioni per pranzare, dai ristoranti ai chioschi. In estate i parcheggi sono tutti a pagamento.
Territorio veramente magnifico per fermarsi e fare il bagno nelle acque basse, limpide e un panorama da cartolina.
Anche se d’estate molta gente preferisce il golfo di Baratti per fare il bagno, c’è spazio a sufficienza per tutti per la grandezza di spiaggia a disposizione.
Il perimetro del golfo presenta una stretta spiaggia, dietro la quale si erge la immancabile macchia mediterranea, con pini marittimi che sembrano usciti da un quadro impressionista.
L’insenatura è contraddistinta da un litorale sabbioso, con fondali bassi, mentre l’arenile si caratterizza sia per colori dorati ed ambrati, che per la presenza di scorie di ferro, residui della lavorazione del suddetto metallo durante il periodo etrusco. La caratteristica della spiaggia di baratti, infatti, è proprio data dai “rosticci”, puntine nere resti della fusione del ferro d’epoca etrusca e romana.
La sabbia del Golfo di Baratti è molto particolare: morbida di color marrone scuro, con punte di nero e blu; toccandola si ha l’impressione di avere in mano dell’argilla. Sicuramente era usata dagli antichi Etruschi per lavorare le terre.
Le spiagge che da Baratti si snodano a nord verso San Vincenzo sono essenzialmente deserte, fiancate da pinete, dove il tempo sembra essersi arrestato e dove abitano ancora i conigli selvatici, le donnole e le volpi, i fagiani, le cincie, le tortore e le gazze marine.
Dietro alla striscia di spiaggia ci sono vasti prati e pinete, e, a ridosso della strada panoramica, il parco archeologico.
Il golfo è frequentatissimo nel periodo di alta stagione estivo, quindi molto più appagante in primavera ed autunno, se non perfino in una giornata assolata di inverno, quando si può realmente beneficiare dello scenario e degli splendidi panorami e visitare il parco archeologico con tutta la quiete. Racchiude una parte importante dell’abitato etrusco e romano di Populonia, con le sue ampie necropoli, le cave di calcarenite ed le aree industriali in cui si lavorava il minerale di ematite, per ricavarne ferro.
Il parco è organizzato in differenti luoghi di visita che consentono di capire il cambiamento del paesaggio nel corso dei secoli. Aperto tutti i giorni eccetto il lunedì ( esclusi i mesi di luglio ed agosto), il biglietto di ingresso varia a seconda di quante aree si intenda visitare, ma c’è anche una interessante offerta per le famiglie fino a cinque persone.
spiaggia golfo di baratti
Nel golfo di baratti troviamo alberi secolari di elevata attenzione e non è difficile riconoscere esemplari di fauna tipici della zona, come volpi e cinghiali. In alcuni tratti retrostanti il golfo, dove si sviluppa la pineta, troviamo pini marittimi e domestici. Questa area è compresa tra l’estremità settentrionale dell’insenatura e la parte centrale dove si sviluppa la necropoli. Nel sottobosco sono presenti molteplici arbusti della macchia mediterranea. Nella parte a sud, la pineta lascia spazio ad altri esemplari di vegetazione, in ogni caso riconducibili al caratteristico ecosistema mediterraneo.
Sull’arenile, che si sviluppa tra San Vincenzo ed il golfo di Baratti, fiorisce il giglio di mare e le dune sabbiose sono sommerse da ginepri, mirto e lentisco: siamo al cospetto del Parco Naturale di Rimigliano. Fondato nel 1973, con una estensione di circa 120 ettari, il Parco raffigura uno dei luoghi più suggestivi del litorale della Costa degli Etruschi per le numerose necropoli di questo antico popolo italico.
Una natura immutata e preservata caratterizza il Parco Naturale di Rimigliano, oasi floro-faunistica, situata ad osservare il mare, che invita a rilassanti passeggiate nei boschi di lecci, di sugheri e della tipica pineta di pini mediterranei che rasentano la spiaggia di sabbia fine.
L’arenile accoglie vari Punti Azzurri, spiagge libere con molti servizi gratuiti.
Da visitare, se possibile con una guida, c’è San Carlo, un piccolo stanziamento collinare sommerso dal verde della macchia mediterranea, alle pendici del monte Calvi.
La sua caratteristica sono le Buche Carsiche, pozzi e grotte naturali, formatesi nell’ era mesozoica, usate anche per gli scavi minerari del passato.
Alle spalle del porticciolo di Baratti c’è da vedere il Borgo Fortificato di Populonia, terrazzo sul mare, dove sono presenti gli scavi etruschi ed è raggiungibile con cinque minuti di navetta da Baratti.
Altra piccola visita la merita San Vincenzo gradevole località turistica molto ospitale ed attrezzata.
Da Populonia fino a dalla zona di Salivoli, un quartiere di Piombino, si sviluppa il Parco di Punta Falcone. In prossimità di Salivoli , si scoprono gli insediamenti militari delle due guerre mondiali e l’Osservatorio Astronomico. Un groviglio di sentieri attraversa il mantello verde del promontorio. Discendendo la penisola da Salivoli si trovano molteplici cale unite da sentieri ripidi che attraversano la macchia mediterranea. Alcune cale sono nascoste e non facili da raggiungere, perciò dotate di una tranquillità infinita. Proseguendo il cammino la strada si stringe e i profumi del bosco e della macchia mediterranea diventano più intensi. Poco prima di giungere al castello di Populonia si scorgono alcune tombe etrusche a camera sotterranea, qui si trova la necropoli etrusca di San Cerbone con vista sul mare. Nelle notti di luna piena le pietre del golfo brillano talmente tanto da sembrare un firmamento con miliardi di stelle. Questo effetto è dato dalla presenza della pirite, che permette ai ciottoli di riflettere la luce in modo eccezionale.
Da qui partono molti itinerari naturalistici che, a piedi o in mountain bike, permettono di giungere a luoghi di insolito splendore.
Vi segnaliamo il percorso Calamoresca-Reciso, che permette di ripercorrere l’ epica Via dei Cavalleggeri fino a Populonia, in un itinerario ricco di fascini paesaggistici e storico-archeologici.
Tra le località più affascinanti: Cala Moresca, Spiaggia Lunga e la famosissima Buca delle Fate.
Uno dei sentieri più belli della Costa degli Etruschi che costeggia il mare ed arriva fino al parco di Baratti e Populonia.

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