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cesto di brigidini

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cesto di brigidini

I Brigidini di Lamporecchio, dolci tipici delle fiere in Toscana

Nelle fiere toscane il banco che vende dolciumi è immancabile: zucchero filato, chicchi, duri di menta, croccante e brigidini di Lamporecchio appena sfornati. Ma che cosa significa il nome “brigidino” e qual’è la sua origine? Per ripercorrere la storia di questo famoso dolce tipico toscano dobbiamo recarci a Lamporecchio, paese in provincia di Pistoia, tra le pendici del Monte Albano e il Padule di Fucecchio.
brigidino
Qui si racconta che un tempo sorgesse un convento dove risiedevano delle monache devote a Santa Brigida, religiosa svedese del XIV secolo più volte presente in Toscana. Le monache “brigidine” erano preposte alla preparazione delle ostie per la Comunione e pensarono di utilizzare i ferri arroventati per cuocere l’impasto di fior di farina destinato alla Messa, anche per preparare dei dolci per il Convento. Così nel Cinquecento si dice che fosse nata la ricetta dei “brigidini”, cialde dalla caratteristica forma di ostia, a base di zucchero, farina, uova ed anice. Il successo del nuovo dolce fu tale che si diffuse in tutto il territorio di Pistoia e da lì in tutta la Toscana grazie ai venditori ambulanti che ancora oggi si spostano da una località all’altra per aggiungere “dolcezza” e allegria ad ogni festa della nostra regione.
confezione di brigidini
Gli stampi in ferro sono stati sostituiti con il passare del tempo da macchine che producono automaticamente i brigidini. Chi non le ha mai viste rimane comunque affascinato dal “congegno” che in pochi secondi sforna le cialde, cuocendole tra due dischi di metallo incisi con motivi floreali. Il venditore le raccoglie in tipici sacchetti lunghi e stretti e le confeziona sul momento, donando ai bambini e ai passanti qualche assaggio per invogliarli all’acquisto. Oggi esistono numerose varietà di brigidini, aromatizzati alla fragola, alla menta, al cacao, oppure decorati con cioccolato.

La più famosa definizione della cialda dorata tipica di Lamporecchio è quella coniata dal celeberrimo “esploratore gastronomico” Pellegrino Artusi nel libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”: il brigidino «è un dolce o meglio un trastullo speciale della Toscana». Quando nell’aria si respira quel caratteristico profumo di anice e si sente “sbuffare” la macchina delle cialde significa che siamo vicini ad una festa o ad una fiera. Girovagando per la Toscana durante l’estate non vi sarà difficile trovare i brigidini di Lamporecchio, perciò Buon Divertimento!

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