Che cosa hanno in comune il Museo delle Miniere di Santa Fiora (Gr) e Santa Barbara? Il 4 dicembre si celebra la festa in onore della martire cristiana (Nicomedia 273-290 c.a.), ritenuta protettrice dei minatori, oltre che dei vigili del fuoco. La santa morì decapitata dalla spada del padre Dioscoro, che subito dopo l’atroce misfatto fu colpito da un fulmine. Ogni anno nei paesi del monte Amiata in Toscana si suole celebrare la festa di S.Barbara patrona dei minatori.
Dall’Ottocento e per buona parte del Novecento l’estrazione di mercurio dalle miniere del Monte Amiata è stata una fondamentale attività economica per il territorio. Il Museo delle miniere, di proprietà del Comune di Santa Fiora, è stato allestito ed è gestito dall’Associazione degli ex Minatori, che hanno fortemente desiderato la nascita di un percorso espositivo documentario che raccontasse attraverso strumenti e oggetti di lavoro, fotografie e immagini d’epoca, la realtà delle miniere. Sei sale espositive illustrano differenti aspetti del lavoro minerario: i giacimenti del Monte Amiata ed il loro sfruttamento, le questioni sociali legate al problema del lavoro minorile e delle donne in miniera, le fasi di lavorazione del cinabro per ottenere il mercurio, le malattie provocate dal contatto con tale sostanza. Il percorso museale si conclude con il laboratorio didattico, dedicato soprattutto ai bambini.
Il Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata, che ha sede nel Palazzo Sforza Cesarini in Piazza Garibaldi a Santa Fiora, fa parte del Parco Nazionale delle Miniere del Monte Amiata, della Rete dei Musei di Maremma e del Sistema Museale dell’Amiata Grossetano. Il museo è aperto anche nei giorni festivi. Il 4 dicembre, in concomitanza con la festa di Santa Barbara, sarà un’ottima occasione per visitarlo.