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paesaggio toscano

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La finestra di Alfredo

La finestra di Alfredo

 

Ho letto della tua rubrica e ti scrivo questa mia storia. Vivo a Milano da quasi 5 anni e devo dire che non mi sono ancora abituata. Vuoi mettere alla mattina aprire le persiane e guardare il verde infinito?

Ho sempre vissuto in collina. Il mi babbo lavorava i campi ed io passavo l’estate tra campi, fiori e vigneti.

Quando uscivo con le mie amiche, passeggiando, accostavamo sempre una casetta dove, immancabilmente, ogni giorno un anziano signore si affacciava alla finestra. E ci guardava.

E a noi veniva da sorridere al suo sguardo, perché con gli occhi ci seguiva fino in fondo alla via. Spesse volte sentivamo la voce della moglie che, da dentro la casa, lo chiamava e gli chiedeva cosa stesse facendo.

Ho saputo poi che il nome di quel signore era Alfredo. L’ho saputo un giorno in paese parlando con un vecchietto in un’osteria. Gli si leggeva in fronte che aveva voglia di attaccare bottone ed io ero lì che non sapevo che fare e così gli ho chiesto se andava tutto bene. Ed è stato un fiume in piena.

Ha iniziato a parlare della guerra, dei suoi amori, di suo figlio e di quella prima volta su un trattore…lui che nei campi c’era sempre andato alla guida della sua bicicletta.

E poi, ad un certo punto, gli occhi si sono fatti lucidi, ricchi di ricordi e tanta tristezza. Ed è così che ha iniziato a parlarmi del suo amico Alfredo.

Alfredo di qua, Alfredo di là… e se ci fosse qui Alfredo.

Pensa che mi raccontava sempre che… sotto casa… passavano della ragazzine bellissime, ed ogni volta lo guardavano e gli sorridevano.

Eh già, ed è così cara Elisa, che ho saputo di Alfredo…. Un simpatico vecchietto.

Qualche volta penso a lui, perché mi ricorda le passeggiate con le mie amiche.

So che tu da buona toscana, potrai capire questa mia lettera e vorrai pubblicarla nella tua rubrica.

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