Tutti conoscono Filippo Brunelleschi come l’architetto che ha realizzato la cupola di Santa Maria del Fiore, una doppia cupola autoportante che è diventata il simbolo di Firenze, ma in pochi sanno che fu anche un bravo orologiaio.
Giorgio Vasari scrive ne “Le vite” a riguardo: “lavorò di sua mano alcuni oriuoli bonissimi e bellissimi”.
L’orologio era di fondamentale importanza per scandire i ritmi della giornata. Fino alla fine del 1700 si utilizzò il sistema dell’hora italica: il giorno partiva dal tramonto ed era suddiviso in 24 ore. La prima ora del giorno si chiamava “or di notte” perché il sole iniziava a calare, l’ultima ora invece “or dell’Ave Maria” perché prima del tramonto si pregava. Il sistema variava in base al periodo dell’anno e alle condizioni di luce e l’incarico di rimettere l’ora era affidato al maestro temperatore, un professionista altamente specializzato solitamente assunto dal Comune.
L’orologio fu commissionato dal Comune di Scarperia al Brunelleschi nel 1445 ed è oggi conservato all’interno del Palazzo dei Vicari, anche se purtroppo manca di diverse parti.
Dai documenti sappiamo che Brunelleschi avrebbe dovuto incassare 20 fiorini per questo oggetto, ma nel 1446 muore e ancora il conto non era stato saldato. Ecco quindi che questo orologio diventa l’oggetto di una causa tra il Buggiano (figlio adottivo e collaboratore di Ser Filippo Brunelleschi) ed il Comune di Scarperia che ancora doveva versare 12 fiorini.
Buggiano si rivolse al Tribunale di Mercatanzia a Firenze, ma fu la Magistratura del contado a risolvere la diatriba: il Buggiano venne indicato come legittimo erede di Brunelleschi e il Comune di Scarperia fu costretto a finire di pagare l’orologio che è oggi una delle attrattive più importanti e interessanti del Mugello.