Quando l’amore per la propria terra d’origine si rende manifesto nascono dei veri e propri capolavori. Si pensi all’accorato sonetto “A Zacinto” di Ugo Foscolo o alla rappresentazione cinematografica di Rimini in “Amarcord” di Federico Fellini.
Tornando a ritroso nel tempo e precisamente alla metà del Quattrocento, s’incontra un importante personaggio storico, Enea Silvio Piccolomini, meglio conosciuto come papa Pio II, che non dimenticò il piccolo borgo toscano in cui era nato nel 1405 e da cui aveva intrapreso il cammino per la Santa Sede, anzi, una volta indossata la mitra, decise di trasformarlo nella “città ideale” vagheggiata dagli umanisti del Rinascimento.
Così dall’antico borgo fortificato di Corsignano, con un “pensiero d’amore” ed un “sogno di bellezza” per utilizzare le parole di G.Pascoli, nacque Pienza, splendido centro urbanistico, dal 1996 bene protetto dall’Unesco. Oggi giungono turisti da tutto il mondo per ammirare il capolavoro progettato da papa Piccolomini ed eseguito con grande maestria da Bernardo di Matteo Gamberelli, detto il Rossellino, forse per il colore fulvo dei suoi capelli.
L’architetto fiorentino, fedele agli insegnamenti del maestro ed amico Leon Battista Alberti, condusse nel borgo senese le innovative idee architettoniche rinascimentali, ben messe a frutto nel luogo che costituisce il cuore di Pienza, la piazza principale della città, centro politico, sociale e religioso della civitas.
Sulla piazza dedicata a Pio II si affacciano, infatti, i quattro maggiori edifici di Pienza: il Duomo, dedicato alla Madonna dell’Assunta; Palazzo Piccolomini, sontuosa residenza estiva del papa; Palazzo Borgia, oggi dell’Episcopato; la Chiesa di San Francesco, il più antico monumento della città; ed il Palazzo Pubblico, tuttora sede dell’Amministrazione Comunale. Le immaginarie linee prospettiche della piccola piazza di forma trapezoidale s’intersecano con le liste bianche della pavimentazione riquadrata, guidando lo sguardo dei visitatori verso la Cattedrale, che in tal modo appare più imponente stagliandosi sullo scenario collinare della Val d’Orcia.
I lavori di realizzazione della piazza e dei singolari monumenti che la impreziosiscono durarono circa tre anni, dal 1459 al 1462, anche se alcune opere furono portate a compimento in epoca successiva.
L’influenza dell’arte fiorentina è evidente nella facciata marmorea del Duomo e soprattutto in quella a bugnato di Palazzo Piccolomini, chiaramente ispirato a Palazzo Ruccellai.
Di fine lavorazione fiorentina è anche il grazioso pozzo in travertino con lo stemma della nobile famiglia del pontefice. Altri stili artistici, tuttavia, caratterizzano gli edifici di Piazza Pio II: il gotico del luminoso interno a tre navate della Cattedrale, ispirato alle chiese nord-europee visitate dal papa; lo stile duecentesco della Chiesa di San Francesco, più antica costruzione di Corsigliano ed eccezionale esempio di ordine francescano; lo stile della scuola senese del Quattrocento negli splendidi affreschi e nelle tavole conservate all’interno delle chiese e dei ricchi edifici signorili.
Oltre a Palazzo Piccolomini, minuziosamente descritto dallo stesso Pio II nei suoi “Commentari”, troviamo Palazzo Borgia, residenza del cardinale Rodrigo Borgia, prelato al seguito di papa Piccolomini, poi pontefice Alessandro VI.
L’edificio, divenuto Museo Diocesano o Vescovile, conserva arazzi fiamminghi del ‘400 e del ‘500, codici miniati, sculture lignee, il Piviale istoriato di Pio II di raffinata lavorazione inglese, prestigiose tavole dipinte di Pietro Lorenzetti, Luca Signorelli ed altri grandi capolavori del patrimonio artistico senese.
Per chi desideri avvicinarsi ancora di più all’universo quattrocentesco si consiglia di visitare Palazzo Piccolomini, capolavoro architettonico ricco di pregiate decorazioni, ove è possibile visitare la sala d’armi, la biblioteca e persino la camera da letto del Papa.
Dallo splendido loggiato del palazzo, infine, si potrà ammirare un bellissimo giardino pensile unico nel suo genere non soltanto per epoca di realizzazione, ma anche per la straordinaria vista sul Monte Amiata e sulla Val d’Orcia che esso regala. Entrare nel cuore di Pienza significa, quindi, non soltanto ripercorrere la storia della sua nascita, ma anche poter apprezzare un angolo di paradiso toscano creato dall’amore di un uomo per la sua terra.
Per informazioni:
Duomo di Pienza Aperto tutti i giorni
Palazzo Piccolomini Aperto Martedì-Domenica
Museo Diocesano Aperto dal 14 marzo al 1 novembre-dal mercoledì al lunedì ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00. Chiuso il martedì (non festivo). Tel.0578 749905
0578 74990
prolocopienza@gmail.com
366 2486015
Vi consigliamo di prendervi il tempo per visitare Pienza, lasciarvi guidare attraverso il racconto della sua storia vicolo dopo vicolo e lasciatevi acneh trasportare e tentare dal profumo di pecorino di Pienza che permea tutti gli angoli del borgo.
Vi lasciamo alcune immagini che parlano da sole, e giudicherete voi se vale la pena visitare PIenza! 😉
Articolo Scritto da Claudia Meini