Continuando a visitare il Mugello, dopo Scarperia, di cui vi abbiamo già parlato, altro piccolo gioiello da vedere è il borgo di San Piero a Sieve. Il paese, in provincia di Firenze, era nato anticamente come principale nodo viario presso il ponte che, oltrepassando il fiume Sieve e proseguendo sulla strada per Bologna, conduceva al Passo del Giogo. Fino al XVIII secolo questo era l’unico passaggio per raggiungere l’odierno capoluogo dell’Emilia Romagna, perciò il paese di San Piero a Sieve si sviluppò come importante luogo di sosta per viandanti e commercianti. Il viaggio da Firenze a Bologna a cavallo durava circa due giorni, perciò si rendeva necessaria una sosta nel paese mugellano per rifocillarsi e cambiare destriero.
Il primo nucleo abitato del paese sorse intorno alla pieve di San Pietro (ancora oggi visitabile), da cui poi derivò il nome San Piero. Il 17 ottobre 1105 il borgo fu denominato ufficialmente “Villa Sevae” in un atto ufficiale redatto in presenza della Contessa Matilde. Successivamente nacque il nome di San Piero a Sieve, come risulta da alcuni documenti del 1117. Tra il XIV ed il XV secolo il borgo toscano ebbe il suo momento di maggiore prestigio, dovuto ai successi della famiglia de’Medici. In tale periodo furono edificati ville e castelli, alcuni dei quali è possibile ammirare ancora oggi, come la Villa Medicea del Trebbio e Villa Schifanoia. Sempre al periodo mediceo risale la Fortezza di San Martino, fatta costruire il 30 giugno 1569 da Cosimo Il Vecchio, su progetto di Baldassarre Lanci. Il monumentale edificio fortificato si affaccia su un’altura che scende sul fiume Sieve. Nel monte c’era un passaggio segreto che consentiva ai fiorentini di portare i cavalli ad abbeverarsi al fiume senza essere scorti da eventuali nemici. La fortezza era stata edificata per proteggere Firenze dagli attacchi provenienti da nord-est.
