La Regione Toscana e la Regione Liguria hanno firmato il 23 marzo un protocollo d’intesa per la tutela della sicurezza alimentare dei propri territori. Per garantire il massimo delle verifiche sulle imprese locali, al fine di monitorarne il corretto controllo sui rischi all’igiene di alimenti e bevande. Un accordo importante, operativo, che è stato sottoscritto dagli assessori alla salute delle due amministrazioni. In ordine: Claudio Montaldo per la Toscana e Daniela Scaramuccia per la Liguria.
L’intesa fa parte del Patto per la salute 2010,del piano di azione bilaterale che i Governatori hanno stilato e controfirmato nel settembre 2010 per la tutela tout court della salute dei propri cittadini. Un patto perfetto quindi, comodo, all’interno del quale inserire un programma di sensibilizzazione e controllo che si occupi in maniera serrata di igiene alimentare e sicurezza nel consumo.
Quello della sicurezza alimentare è un tema che negli ultimi mesi sta tornando prepotentemente a galla. Un fiume di nuove intenti , nell’alveo della discussione totale che in Italia come in Europa sta interessando la sicurezza del e sul lavoro, la sicurezza dei consumatori, il lavoro regolare, la tracciabilità degli alimenti dalla produzione e nascita alla tavola e perché no l’alimentazione come prima forma di prevenzione contro patologie serie, efficace cura per il mantenimento di benessere e salute.
Aziende, grandi o piccole che siano, che producano o semplicemente manipolino alimenti e bevande sono soggette in primo luogo all’obbligo di autocontrollo alimentare, ovvero all’obbligo di controllare da sé, i prima battuta ciò che stanno producendo, vendendo, offrendo. L’obbligo è sottoposto a quanto previsto dall’acronimo notissimo HACCP. Un acronimo che sembra ormai legge, ma che in realtà non è altro che la sigla con cui il notissimo D.lgs 155/97 ha introdotto la Hazard Analysis and Critical Control Points, ovvero l’analisi e il controllo dei rischi all’igiene. HACCP è un termine ora conosciuto , riferimento, per chiunque tratti alimenti. Un riferimento che obbliga qualsiasi impresa a munirsi di un proprio manuale HACCP, che lo guidi e gli ricordi i passi abituali, mensili, annuali che deve compiere per la sicurezza alimentare della propria attività.
Su adempimenti riguardanti l’HACCP e il resto di quanto previsto dalla normativa italiana sulla sicurezza alimentare vigilerà l’accordo tra Liguria e Toscana. Un accordo che prevede azioni comuni di vigilanza, scambio veloce e agile di informazioni, burocrazie e documenti. La promozione di programmi finalizzati alla sensibilizzazione e alla formazione di dipendenti , responsabili e datori di lavoro su quanto la legge nazionale e quindi comunitaria prevede e su quanto sia necessario non perdere mai di vista un piccolo passaggio utile per il mantenimento dello stato di salute, dell’igiene di un alimento.