(Dante, Divina Commedia – Purgatorio Canto XIII)
Talamone è situato su un promontorio circondato dal mare e il mare ha un ruolo centrale nella sua storia sin dai tempi di Garibaldi che vi sbarcò con i suoi uomini per rifornirsi di armi e munizioni sulla rotta per la conquista del Regno delle Due Sicilie.
Il mito racconta che il nome di questo piccolo paese di pescatori sia dovuto appunto a Talamone, figlio di Eaco, che approdò in queste terre di ritorno dalla Colchide, la regione dove era custodito il vello d’oro. Sempre secondo la leggenda, l’eroe greco sarebbe stato sepolto sotto il promontorio su cui sorge il paese.
Tuttavia il primo insediamento risale al periodo Neolitico, sul Talamonaccio, come testimoniano alcuni ritrovamenti come punte di lance e pietre focaie. Un insediamento era presente anche nella zona dove sorge ora la città; infatti è presente una grotta con incisioni rupestri, sempre risalente allo stesso periodo.
Le origini di Talamone sono infatti antichissime. Si sa però per certo che furono prima gli Etruschi e poi i Romani ad abitare questo promontorio. Molti i ritrovamenti venuti alla luce negli ultimi anni come il frontone di un antico tempio raffigurante la storia dei “Sette contro Tebe”, oggi conservato al Museo Archeologico di Orbetello.
Questo piccolo borgo è stato un importante porto commerciale in periodo etrusco, che funzionava da collegamento con l’entroterra maremmano. L’antica città, infatti, serviva anche Heba e Saturnia, e le sue rovine si possono rintracciare nelle colline attraversate dalla Via Aurelia In periodo romano, l’antica Talemon sorgeva su quella che oggi è chiamata la collina del Talamonaccio,come testimonia anche un tempio rinvenuto su questa collina; questo poggio però,è famoso soprattutto per la battaglia di Talamone. Nel 225 a.C. vi si svolse la battaglia vinta dai Romani, Umbri e Veneti di Attilio Regolo ed Emilio Papo contro i Galli, descritta dallo storico greco Polibio. Fu rasa al suolo da Silla,a causa dell’appoggio dato a Gaio Mario nella sua marcia verso Roma,al ritorno dall’esilio.
Intorno all’anno 1000 fu concessa ai monaci di San Salvatore che si trovavano sull’Amiata, per essere poi venduta a Siena all’inizio de Trecento. Dopo vari passaggi, nel 1559 diventò il più piccolo dei presidi Toscani assegnati agli Spagnoli dal trattato di Cateau- Cambresis. Passò poi all’Austria agli inizi del 1700, in seguito ai Borboni e ai Lorena. Solo quando tornò sotto il controllo del Granduca Leopoldo II di Lorena, che si occupò della bonifica di tutta la zona, Talomone tornò a fiorire, grazie alla ripresa dell’agricoltura e al commercio.
Nel 1860, quando il paese fu annesso al Regno d’Italia, Giuseppe Garibaldi, che era in rotta per Marsala con i Mille, vi sbarcò la mattina del 7 maggio, per procurarsi armi dal comandante del porto e far partire una colonna, comandata da Zambianchi, verso il confine romano; questo avrebbe dovuto provocare un’insurrezione nello Stato Pontificio. Anche qui interviene una leggenda a raccontare cosa successe quando Garibaldi sbarcò a Talamone; il generale fece chiamare il capitano De Labar. Tentando di controllare la sua voce tonante, Garibaldi affermò che era molto contento di essere in maremma, apostrofando il capitano con un nome sbagliato, ma che non vedeva le vettovaglie e le armi che gli erano state promesse. Il pavido capitano rispose che avrebbe provveduto in qualche maniera, e due giorni dopo, grazie all’intervento del Colonnello Giorgini di Orbetello, i due bastimenti ripartirono attrezzati in maniera migliore e con il morale più alto. Solo sei giorni dopo però, Vittorio Emanuele II, fece arrestare e imprigionare nella Fortezza da Basso, a Firenze il colonnello Giorgini e il capitano De Labar, con l’accusa di alto tradimento. Poiché l’impresa dei Mille ebbe successo, vennero però liberati, prosciolti e reintegrati nei ranghi, recuperarono le paghe che erano state confiscate, e ebbero onori e un cospicuo companatico.
rocca degli Aldobrandeschi appunto, come postazione di guardia sul golfo, che purtroppo danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale. Anche la chiesa dedicata all’Assunta purtroppo ha subito la stessa sorte, ed è stata quasi completamente rasa al suolo; fu ricostruita nel 1949, inglobando le rovine della chiesa distrutta. Le rovine dell’antica città si trovano sul Talamonaccio, mentre vicino alla deviazione della Via Aurelia per Fonteblanda si trovano le rovine di una antica villa romana particolarmente estesa; inoltre sono presenti ancora le antiche cisterne, sempre costruite in periodo romano.
Il centro è ancora ben conservato ed è caratterizzato da strette strade tra le antiche case in pietra.
Talamone è sicuramente un piccolo gioiello della Maremma. Negli ultimi anni è diventata una rinomata località balneare della Toscana. Le spiagge sabbiose costeggiate da pinete, sono caratterizzate da una acqua cristallina dal colore blu intenso. La baia di Talamone è inoltre famosa per gli sport velici. Questa è infatti il luogo ideale per praticare wind-surf, kite-surf e vela. Vicino al porto si trova invece l’Acquario della Laguna, interamente dedicato al particolare ecosistema della vicina laguna di Orbetello.
L’entroterra è invece caratterizzato dalla particolare macchia mediterranea che caratterizza questa zona della Toscana. Talamone si trova infatti all’ingresso dello splendido Parco della Maremma e fa parte del Parco dell’Uccellina.
Il mare nei dintorni di Talamone può essere vissuto in tutta la sua completezza navigando.
Talamone è uno dei porti turistici più importanti della Toscana e da esso partono parecchie gite organizzate per apprezzare dal mare le bellezze della zona. Da Talamone partono infatti tour per l’isola del Giglio, di Giannutri e dell’Argentario e inoltre gite verso le spiagge del Parco naturale della Maremma raggiungibili solo via mare (Cala di Forno ad esempio). Troverete tutte le informazioni in loco.
Da Porto Santo Stefano (20 km a sud di Talamone) partono i traghetti per l’isola del Giglio e di Giannutri mentre da Castiglione della Pescaia (75 km a nord di Talamone) partono i tour per l’Isola d’Elba e da Piombino (100km a nord di Talamone) partono i traghetti sempre per l’Isola d’Elba.
Ecco alcune spiagge che potete raggiungere da Talamone, e che vale la pena visitare!!!
Spiaggia del Cannone, splendido come paesaggio, sito ai piedi del faro e Bagno delle Donne altrettanto bello come mare e attrezzato con ombrelloni e sedie sdraio. Per la bellezza dei fondali e la purezza delle acque sono il punto di partenza per bellissime escursioni subacquee
Spiaggia Fertilia, in località Puntata fra Fonteblanda e Talamone per gli amanti di vela, Windsurf e Kite Surf. La spiaggia si trova in una baia dove soffia quotidianamente un vento termico da aprile a ottobre. Negli altri periodi è comunque molto ventosa anche se non regolare. Questo luogo è stato scelto, sia per il vento sia per la particolare conformazione geografica che nonostante il vento forte mantiene l’acqua piatta nelle prime due miglia. Inoltre fino a 200 metri dalla riva si tocca e quindi ci si può esercitare con maggior facilità.
Fonteblanda, per gli amanti della spiaggia sabbiosa, tranquilla ed attrezzata.
Marina di Alberese, per gli amanti della natura incontaminata basta recarsi pochi km più a nord nel parco regionale della Maremma (noto anche come Parco dell’ Uccellina) raggiungendo la spiaggia di Marina di Alberese.
Spiaggia della Feniglia, 20 km a sud di Talamone, formata da sabbia finissima idonea per famiglia con bambini piccoli. L’arenile si sviluppa in lunghezza per ben 6 Km collegando il promontorio dell’Argentario con il promontorio di Ansedonia. Alle sue spalle si estende per tutta la sua lunghezza una bellissima pineta percorsa da una strada sterrata adatta per passeggiate a piedi e in bicicletta. Per raggiungerla si percorre la Strada Provinciale che collega Orbetello con Porto Ercole per poi girare a sinistra per il bivio “La Feniglia”.