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Zafferano di San Gimignano. Mostra mercato del prodotto DOP

Da lunedì 31 ottobre a mercoledì 2 novembre 2011 si terrà nel paese in provincia di Siena, famoso per le sue belle torri, la tradizionale Mostra Mercato dello Zafferano di San Gimignano DOP. Chiamato da alcuni l’“oro rosso”, lo zafferano è ottenuto tostando gli stimmi degli splendidi fiori violacei del Crocus Sativus. Gli stimmi hanno in origine un colore rosso aranciato, che diventa bordeaux dopo la tostatura. La polvere di zafferano, molto utilizzata in cucina specialmente per preparare risotti, ha invece la caratteristica di tingere le pietanze di un colore giallo oro molto intenso.

Lo Zafferano di San Gimignano DOP (Denominazione di Origine Protetta) è prodotto esclusivamente nel territorio del comune di San Gimignano, dove si tramanda che sia coltivato sin dal XIII secolo. La spezia particolarmente apprezzata in Oriente, era commercializzata sia in Italia che all’estero. Vi sono documenti che attestano la vendita dello zafferano prodotto in Toscana anche ad Alessandria d’Egitto, Tunisi, Tripoli e Aleppo. Un dato curioso dato che la pianta del Crocus Sativus è originaria dell’Africa e del Medio Oriente. Il nome deriva infatti dal persiano “sahafaran”.
Fondamentale risorsa agricola per San Gimignano, lo zafferano, chiamato anche “croco”, fu utilizzato nel Medioevo come oro vero e proprio in numerose occasioni. Per ripagare le spese per l’assedio del Castello della Nera il Comune di San Gimignano sottoscrisse un mutuo in zafferano e denaro (1228). Nel 1267 fu acquistata una borsa di cuoio per contenere 100 libbre di “croco” da offrire in dono a Carlo D’Angiò per ringraziarlo di aver difeso, dinanzi al Podestà di Firenze, San Gimignano nella vertenza contro Volterra, per il possesso di Montevoltraio (1237).

Il Comune fu costretto persino ad emanare leggi e regole ben precise per garantire la qualità e garantire il peso del pregiato oro rosso. Oggi a regolare la produzione dello zafferano DOP di San Gimignano è il Disciplinare dei prodotti di origine protetta. Non si utilizza più come denaro, ma la spezia è capace di affascinare con il suo profumo, il suo aroma ed i suoi colori i più grandi chef del mondo.

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