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pappa col pomodoro la ricetta dei miei nonni

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pappa col pomodoro la ricetta dei miei nonni

La ricetta dei miei nonni…La pappa col pomodoro

pappa col pomodoro la ricetta dei miei nonniLa pappa col pomodoro è sicuramente l’esempio più eclatante che non si butta via nulla e meno che mai il pane. Questa è una ricetta che mi riporta all’infanzia, la preparava spesso mia nonna, ma a me non piaceva per niente! L’ho riscoperta da “grande”. Ricordo quando i miei nonni mi dicevano che era peccato buttare via il pane. Piatto di estrazione contadina ma poi rivalutato da numerosi chef in Italia che l’hanno riproposto in modalità differenti. Nasce in Toscana, forse nelle colline senesi ma poi si è diffuso in gran parte delle regioni centrali.

La pappa al pomodoro diventò famosa al di fuori della Toscana, non solo per la citazione fatta dallo scrittore fiorentino Vamba nel suo libro “Il giornalino di Gianburrasca”, ma anche perchè più tardi la cantante Rita Pavone, impersonando in televisione il pestifero bambino protagonista del libro, ne cantò le imprese con la canzone “Viva la pappa col pomodoro“.

Ottima d’inverno come zuppa calda, la pappa al pomodoro è altrettanto invitante e gustosa d’estate a temperatura ambiente, da gustare irrorata con ottimo e abbondante olio extravergine d’oliva e foglie di basilico spezzettate.
La pappa al pomodoro è un primo piatto povero di origine contadina, preparato con pane toscano raffermo, pomodori (detti anche in dialetto pomidori) pelati maturi, aglio, basilico e abbondante olio extravergine di oliva.
Come spesso è accaduto con i piatti semplici, poveri e di recupero, anche la pappa al pomodoro ha subito delle piccole varianti applicate da ogni famiglia, in base ai gusti personali, come per esempio, l’aggiunta di un soffritto di cipolle o porri oppure di cipolle, carote e sedano.

Ecco quindi a voi la ricetta della pappa col pomodoro.

Rosolate l’aglio nell’olio, poi unite i pomodori tagliati a dadini e basilico. Salate e pepate e fate cuocere per una decina di minuti. Tagliare a fettine il pane raffermo e farlo tostare in forno (mia nonna lo abbrustoliva sulla stufa o sulla brace). Aggiungete il brodo (in origine si usava ovviamente l’acqua) e fate cuocere per altri 10 minuti, finché il liquido si sia consumato quasi completamente, e il pane si riduca come una pappa. Togliete la pentola dal fuoco e fate riposare per un’ora. Riscaldatela un pochino mescolando bene per “sciogliere” bene il pane. Secondo un’altra variante la pappa è preparata mettendo tutto a freddo. Servite.

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