Uno dei luoghi più desiderati della Toscana è senz’altro il Castello di Sammezzano che si trova a circa 30 km da Firenze, in posizione panoramica affacciato sulla valle dell’Arno.
Ormai gli articoli sul web su questo argomento si sprecano e le poche visite guidate che il Comitato FPXA riesce ad organizzare ogni anno vanno a ruba, tanto che le prenotazioni online vengono esaurite sempre in pochi minuti.
Ma perché così tanto interesse per un castello abbandonato a se stesso?
Non è facile rispondere a questa domanda…è una delle tante contraddizioni e misteri che questo suggestivo luogo racchiude dentro di se.
Il Castello di Sammezzano è ormai chiuso dagli inizi degli anni ’90 ma da allora la curiosità e la voglia di visitarlo sono aumentati in maniera esponenziale. Grazie anche all’impegno di tanti volontari ed all’uso di internet, la sua particolarità e complessità è stata divulgata un po’ in tutto il mondo nella speranza che qualche facoltoso imprenditore potesse salvarlo dal suo lento declino.
Eppure la sua storia e quella di chi lo ha voluto meriterebbero molta più attenzione.
Il suo ideatore è stato il Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona nato a Firenze nel 1813, intellettuale poliedrico che si ritirò da queste parti dopo l’Unità d’Italia, deluso dall’allora classe politica al governo.
Tra i suoi tanti interessi era un grande appassionato d’Oriente che esternò nella realizzazione del Castello con la cura e la scelta di ogni dettaglio in prima persona.
Il Marchese voleva che i pochi eletti che avevano l’onore di visitare le stanze di Sammezzano fossero trasportati in un meraviglioso viaggio in Oriente, ed è riuscito perfettamente nel suo intento, nonostante lui non fosse neanche mai stato in quelle terre.
Vale la pena ricordare la sala del “Non Plus Ultra” all’ingresso, la Sala Bianca la più rappresentativa, quella dei Pavoni il cui nome deriva dall’uccello simbolo dell’India, delle Stalattiti, degli Amanti, dei Bacili Spagnoli e molte altre.
Il Castello è inoltre circondato da un grosso parco dove si trovano molte varietà di piante esotiche tra le quali le sequoie, con il più grosso numero di esemplari in Italia.
I nomi e le leggende che legano il proprio nome a questo castello sono davvero tanti, si dice addirittura che anche Carlo Magno abbia soggiornato una notte da queste parti.
Anche il cinema non è stato indifferente al fascino di Sammezzano, da qui sono passati attori famosi come Alberto Sordi che lo scelse come location del suo film “Sono un fenomeno paranormale” e Lou Ferrigno con“L’Incredibile Hulk”. Più recentemente è stato il set cinematografico del film di Matteo Garrone “Il racconto dei Racconti”.
Dopo la sua chiusura al pubblico il Castello è passato di mano da varie società internazionali le quali non hanno mostrato alcun interesse per il suo recupero. Attualmente è all’asta ma nessun facoltoso imprenditore è disposto ad investire in questa struttura ormai troppo degradata
La speranza è che, quanto prima, ci sia un intervento del nostro Governo per poterlo recuperare ed avviare un serio piano di valorizzazione.
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Articolo di Sandro Fabrizi autore del blog lamiabellatoscana.com