Numerose ricette toscane derivano dalla tradizione contadina, piatti poveri preparati con ingredienti semplici e genuini. La pasta con il “cacio bugiardo” è uno di questi piatti e proviene dalla Maremma, anche se vi sono primi simili un po’ in tutta la Toscana. Possiamo dire, sventolando la bandiera bianca tra Grossetani e Senesi, che i pici alle briciole sono “fratelli” degli spaghetti col cacio bugiardo. Questi primi piatti sono la dimostrazione che è possibile “fare di necessità virtù”, poiché sono nati dalla mancanza di un ingrediente in cucina ovvero il cacio, il formaggio, simulato attraverso le briciole di pane.
Da qui il nome di “cacio bugiardo”, un inganno culinario che ancora oggi riesce a conquistare tutti i commensali, se preparato con ottimi ingredienti. Per prima cosa dovete procurarvi dell’olio extravergine di oliva toscano, ingrediente basilare della nostra cucina regionale. Poi vi servirà dell’ottima pasta di semola di grano duro, preferibilmente degli spaghetti o delle linguine, ma potete utilizzare anche la pasta corta.
Gli altri ingredienti per preparare la pasta al cacio bugiardo sono: aglio (uno spicchio), sale e pane raffermo sbriciolato (potete utilizzare del pangrattato tritato grossolanamente, non troppo fine). Qualcuno aggiunge una spolverata di pecorino sul piatto finale, conferendo maggior sapore alla pasta, ma tradendo la vera natura della ricetta “pinocchiesca”. Comunque avete la possibilità di sbizzarrirvi, aggiungendo ingredienti freschi come pomodorini e olive o qualche acciuga sottolio.
Ma vediamo la preparazione base: mentre fate bollire l’acqua per la pasta, preparate una padella in cui versare l’olio extravergine di oliva (circa un cucchiaio a testa). Aggiungete l’aglio e le briciole di pane. Fatele rosolare per qualche minuto fino a farle diventare dorate, ma non troppo. Una volta cotta, versate la pasta in padella, mescolandola bene con il condimento. Servite in tavola in abbinamento ad un bicchiere di Morellino di Scansano. Buon appetito!
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buono