La torre campanaria, detta “dei cento buchi o delle cento buche” per le sue 50 bifore (10 per ogni lato disposte su 5 ordini), fu ultimata nell’anno 1330. Il campanile è considerato uno dei simboli della splendida città toscana, ricca di storia da scoprire. Fu il Comune di Arezzo a decidere e a finanziare la realizzazione o ricostruzione della pieve nel XIII secolo, seguendo lo stile dominante del periodo ovvero il gotico toscano, ben conosciuto in tutto il Mondo per i mirabili monumenti di Piazza dei Miracoli a Pisa.
Nella chiesa aretina sono tuttavia rintracciabili elementi decorativi e contaminazioni appartenenti a stili differenti, come il romanico padano e lo stile bizantino, i cui influssi sono evidenti soprattutto nei bassorilievi che ornano la facciata di Santa Maria della Pieve.
Di particolare interesse sono le raffigurazioni scultoree dei mesi nella volta a botte dell’atrio centrale. Le sculture in marmo policromo, realizzate secondo lo stile di Benedetto Antelami (scultore attivo nell’Italia settentrionale tra il XII ed il XIII sec.), raffigurano figure simboliche e scene di vita quotidiana nelle campagne toscane del Medioevo. Il mese di Gennaio è simboleggiato da Giano bifronte, Febbraio è raffigurato con la potatura, Settembre con la vendemmia, Ottobre con la semina, Dicembre con l’uccisione di un suino di cinta senese, Giugno con la mietitura, ecc.
Un autentico calendario toscano caratterizzato dalle attività principali della vita contadina. Oltre a soffermarvi ad ammirare le decorazioni esterne, vi consigliamo di visitare i preziosi interni della pieve di Santa Maria Assunta, ai quali dedicheremo sicuramente un articolo (continuate a seguirci!).