Se desiderate fare un’escursione sulla Montagnola Senese, nei pressi di Sovicille ad Ancaiano, vi consigliamo di includere fra le vostre mete la Villa di Cetinale. Lo splendido edificio seicentesco è circondato da una serie di giardini con piante di agrumi, statue, laghetti artificiali, grotte e siepi realizzate con l’arte topiaria. Villa Cetinale fu costruita dal 1676 al 1716 su disegno di un allievo di Bernini: Carlo Fontana. La raffinata residenza privata era destinata ad accogliere durante i periodi di riposo o i momenti di rappresentanza la famiglia Chigi, a cui apparteneva Papa Alessandro VII.
L’imponente opera era stata commissionata all’architetto Carlo Fontana dal cardinale Flavio Chigi, nipote del Papa, proprio con l’intenzione di celebrare l’elezione dello zio al soglio pontificio. Quando il cardinale morì lasciò la splendida residenza senese ai nipoti. La famiglia Chigi è rimasta proprietaria della villa fino al 1977, quando il parlamentare inglese lord Antony Lambton decise di acquistarla e di condurre un accurato restauro conservativo. Oggi la dimora seicentesca è visitabile solo su appuntamento. Differenti associazioni ed enti come il Centro Guide Turistiche Siena e Provincia, il Club Alpino Italiano (Sezione Valdarno Superiore), organizzano visite ed escursioni trekking che comprendono la Villa di Cetinale ed il Bosco della Tebaide.
Ciò che rende davvero affascinante questa meta turistica toscana è la ricchezza dei parchi che circondano la villa. In primo luogo l’agrumeto situato sul retro della residenza storica, caratterizzato da aiuole a disegno geometrico con siepi di bosso, animali “scolpiti” nel tasso, e antiche statue di marmo. Fuori dal giardino di agrumi, piuttosto lontano dalla villa e quasi all’interno del bosco, si può ammirare la statua colossale di Ercole, scolpita nel 1687 da Giuseppe Mazzuoli. Sempre dell’artista italiano sono alcune sculture di animali che “sbucano” dal terreno con un incredibile effetto realistico.
Di fronte a Villa Cetinale si percorre un lungo viale di cipressi che termina con un portale ornato con rilievi marmorei. Da qui partiva una lunga scalinata (200 scalini circa per 500 metri) la cosiddetta Scala Santa, scavata nella pietra. Oggi in parte ancora visibile, essa conduceva al Romitorio in cima alla collina, dove gli eremiti pregavano e si occupavano degli ammalati. I religiosi erano tenuti a dire messa nella Cappella dedicata a Sant’Eustachio, situata nei giardini della dimora, e a svolgere altre funzioni per i padroni di Cetinale.
A nord della Villa si estende il Parco della Tebaide, realizzato tra il 1698 ed il 1705. Il nome del singolare giardino è ispirato alla zona desertica dell’alto Egitto abitata durante il Medioevo dagli eremiti cristiani. Percorrendo il sentiero all’interno del bosco s’incontrano croci di pietra, sculture di santi e di frati in preghiera, affreschi e cappelle votive. Il cardinale Chigi riteneva il luogo pervaso da un’aura mistica, che volle rafforzare creando spazi appositi per la contemplazione e la meditazione. All’interno del Bosco della Tebaide gli eremiti e i pellegrini potevano soffermarsi a pregare trovando la pace interiore nel verde della natura e nel silenzio della collina.