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La Toscana nel Medioevo castello di torrita

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La Toscana nel Medioevo castello di torrita

La Toscana nel Medioevo. Le città, oggi come allora.

La Toscana del basso Medioevo era divisa in due diverse porzioni.
Quella settentrionale, per la quale la definizione di terra di città appare perfettamente legittima, e la toscana di sud-ovest, corrispondente al territorio di centri quali Livorno e Grosseto. Qui mancavano invece grandi centri urbani. Era quest’ultima infatti una toscana di bassa densità demografica, malarica, popolata di grossi ma radi castelli sulle alture che prospettavano sulla pianta e sulle valli e priva invece di centri si pianura (con eccezione di Grosseto, Orbetello e Piombino).

La maggior parte delle città toscane avevano origini remote, in certi casi etrusche, in altri casi romane. Alcune come Prato, San Gimignano, Sansepolcro assunsero la dignità le dimensioni le caratteristiche sociali di centri urbani proprio nel corso della crescita demografica e dello sviluppo economico regionale dei secoli XI-XIII, ponendosi come poli di aggregazione territoriale e di scissione dei territori di origine, o “comitati”-diocesi, che facevano capo ad altrettante città come Pistoia, Volterra, Città di castello. L’ascesa di questi centri fu coronata con l’ottenimento delle diocesi, come Montepulciano o Colle Val d’elsa. Altri centri urbani, come Massa Marittima o Grosseto ereditarono invece la dignità di diocesi da vecchie città etrusco-romane decadute, quali rispettivamente Roselle e Populonia. Altri al contrario come Chiusi e Sovana, che erano sedi di diocesi fina dai primi secoli del cristianesimo, alla fine del medioevo , non avevano nulla, sul piano demografico e economico-sociale, che potesse farle definire delle città.
la-toscana-nel-medioevo_montesansavino-2010Vediamo come in questa veduta di CastelFranco di Sopra vi siano tutti gli elementi della città fortificata medievale: fossato, cinta muraria, porta, torri.
Pisa nel secolo XII primeggia su tutte le città toscane, grazie anche alle crociate, per il traffico con l’Oriente mediterraneo.
Siena precede di poco Firenze e le altre città nelle speculazioni finanziarie, estendendo la sfera d’azione dei suoi banchieri e cambiatori verso Roma, Italia e Francia. Firenze ha già molto capillare nel suo territorio industriali specializzati nel settore tessile e dal XII secolo inizia ad avere il potenziale primato sulle altre città toscane, verso la scalata all’ inconfondibile egemonia in Toscana.
Rimane comunque il fatto che in questo periodo le attività produttive caratteristiche dei centri abitati iniziano ad allargarsi e permeare tutti il territorio circostante in una lenta ma costante intromissione della città sulla campagna.
Come si vede dal dipinto “Il castello di Torrita” del Palazzo Pubblico a Siena si sente in quel periodo l’evidenza del peso della città con il suo effetto urbano nei confronti del territorio.
Nonostante questo però la Toscana è una delle regioni italiane che più ha conservato lela-toscana-nel-medioevo_montesansavino-2010-2 strutture architettoniche e storiche dell’epoca. Qui infatti si posso vedere, vivere, visitare e respirare le vite le abitudini e le tradizioni del passato, e quindi anche nel Medioevo. In alcuni paesini toscani l’architettura è rimasta pressoché la stessa del medioevo, come si evince dalle foto di Monte San Savino. Qui infatti la veduta odierna, se confrontata con la pianta antica, testimonia una perfetta conservazione del modello insediativo medievale.

 

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