La Torre del Mangia svetta sulla celeberrima piazza del palio di Siena: Piazza del Campo. Con i suoi 88 metri di altezza è la torre antica più alta in Toscana e la seconda in Italia, dopo il Torrazzo simbolo di Cremona.
I metri diventano ben 102 se si considera anche il parafulmine installato sulla torre senese nel 1996 per proteggere gli interni della vetusta costruzione dalle pericolose scariche elettriche che più di una volta l’hanno colpita in passato.
Si comprende l’importanza della Torre del Mangia soltanto conoscendone il ruolo nella storia di Siena. L’alta costruzione fu edificata per completare il Palazzo Comunale con un elemento architettonico che riuscisse a dare al potere civile pari rilevanza rispetto al potere religioso, rappresentato dall’alto campanile del Duomo.
I lavori di costruzione della torre comunale iniziarono ufficialmente nell’anno 1338, secondo quanto riportato nei registri “della Biccherna” ovvero sui testi in cui il Camerlingo della Repubblica Senese annotava i pagamenti effettuati. Furono impiegati circa dieci anni per costruire l’alto edificio, opera di ben otto architetti dell’epoca, tra i quali il noto pittore senese Lippo Memmi.
Nel corso della storia la grossa campana è stata riparata e rifusa più volte, nonché tolta dalla cella campanaria nella seconda metà del Seicento.
Per spostare il Campanone in una struttura ferrea posta in cima alla torre furono persino consultati degli studiosi provenienti da Pisa. Nel 1665 la campana fu benedetta dall’arcivescovo Piccolomini con il nome di Maria Assunta, ecco perché i Senesi la chiamano “Sunto”.
Il Campanone, caratterizzato da un suono grave poiché presenta un danno irreparabile sul bordo, viene suonato soltanto durante le occasioni speciali. Le giornate del Palio sono le uniche festività in cui oggi il Sunto è suonato a mano. Tra i primi campanari nel Trecento vi fu Giovanni di Balduccio detto Il Mangiaguadagni, abbreviato poi con Il Mangia da cui la torre senese prende il nome.
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